Scrisse Turner a proposito del suo quadro Snow Storm - Steam Boat off Harbours Mouth (1842):
"Mi feci legare all'albero per osservare la tempesta. Rimasi legato quattro ore, non credevo di sopravvivere e mi sentii impegnato a registrarla, se sopravvivevo." 
La contemplazione di un paesaggio naturale scatena nell'osservatore la capacità di immaginare, letteralmente la capacità di generare immagini. 
Se i modi di percepire un evento naturale sono virtualmente illimitati, altrettanto lo sono le dinamiche immaginative attivate. Tutte, in ogni caso, trascendono le forme concrete della natura e pongono quest'ultima ad un livello sottostante il lavorio dell'immaginazione. La natura è il fondale neutro, privo di colore e suono, dalla quale l'immaginazione prende le mosse; queste molteplici nature immaginate si sovrappongono allo sfondo senza riuscire tuttavia a prescinderlo.
Il tentativo di ridefinire l'orizzonte naturale è figlio del desiderio di sostituire quel perimetro, causa di ammirazione e sgomento, con un suo surrogato: un orizzonte autoreferenziale nel quale non perdersi e del quale non aver timore. 
In mare è sempre inverno
La frase è attribuita dal mio amico Rudy Bardi, già capitano del peschereccio Liberiana, ad un marinaio di sua conoscenza. Di essa mi ha colpito la capacità immaginativa, in grado di evocare con forza e precisione un elemento naturale (il mare) sostituendo il dato di realtà con un'affermazione arbitraria, resa assoluta dall'esperienza di chi l'ha pronunciata: percepire il mare come luogo esclusivo di fatica e difficoltà. 
I grovigli di sagole, cime, cavi che appaiono nel video interposti ai paesaggi costieri battuti dal vento sono l'emblema di tali fatiche e difficoltà.
3, 6, 9
L'osservazione empirica degli elementi fa dire alla gente di mare dell'anconetano che il moto ondoso sollevato dal vento di Levante, si mantiene costante per tre giorni consecutivi, oppure sei, oppure nove. 
Il mio lavoro documenta la veridicità di tale affermazione. Le riprese sono state girate nelle giornate invernali caratterizzate da forte vento di Levante, succedutesi immancabilmente secondo la serie di 3, 6, 9. 
In fase di montaggio ho sovrapposto nove sequenze a colori fortemente sfumati, in omaggio alla pittura di Turner, a nove sequenze in bianco e nero che rappresentano lo sfondo neutro della natura. Le nove sequenze sono state organizzate in tre sezioni.

Ringrazio Rudi, laureato due volte e marinaio per vocazione, autore di versi non convenzionali, le cui parole illuminanti ascolto sempre con piacere.


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